Tipografia Leonardo da Vinci
Nel 1910 il tribunale di Perugia dichiarava il fallimento della ” tipografia Lapi” e al suo posto si insediò nel Palazzo Vecchio Bufalini la “Leonardo da Vinci” (foto stemma).
La tipografia di don Giovagnoli si espanse al punto di fondare due stabilimenti satelliti: la “Pliniana” di Selci Umbro e l'”Oderisi” di Gubbio. Mentre quest’ultima si rese autonoma, la “Pliniana” mantenne uno stretto rapporto di collaborazione con la “Leonardo”.
Giovagnoli rimase direttore fino al 1942. Per alcuni anni tentò iniziative editoriali che davano ampio spazio ai fermenti sociali e religiosi; poi le ridimensionò, sia perché finanziariamente rischiose, sia per la carenza di un’adeguata organizzazione produttiva.
Nei primi anni del dopoguerra la Tipografia si trovava in cattive acque e senza una stabile proprietà tanto che le maestranze finirono con il rilevarla, avviando una problematica esperienza di autogestione. Essa si concluse dopo pochi mesi e senza successo, per le divergenze fra operai e dirigenti.
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